Ogni evento rappresenta una sfida per me, so sempre che ci sarà un imprevisto, una situazione che non avevo considerato, una prova da affrontare o una matassa da sciogliere. Difficile che nel lungo percorso di organizzazione delle nozze sia sempre tutto liscio, ma quando ho conosciuto Giulia sapevo subito dov'era la nostra difficoltà: il tempo.
Meno di 3 mesi per fare tutto, e un tutto che non poteva dirsi "semplice": un matrimonio con politici, dirigenti e alte cariche istituzionali, da organizzare in tre mesi, con lo sposo che vive in Ohio e la sposa disponibile solo in tarda serata o nel weekend (questo forse l'aspetto che mi preoccupava di meno se non fosse stato, appunto, per i tre mesi). La ricerca della location era tutt'altro che banale: una location che avesse una chiesa dove celebrare così vicina da essere raggiunta a piedi, due ricevimenti (un pranzo e una cena), camere a sufficienza per tutti gli ospiti che avrebbero voluto fermarsi.
Se la scelta della location, nonostante diverse proposte interessanti, è caduta su una location che avesse gran parte delle caratteristiche sopra citate, ma soprattutto che lo sposo avesse già visto, è stato tutto il resto da inventare: se dico che la fiducia nell'organizzazione di un matrimonio è fondamentale, questo diventa cruciale nel caso di così poco tempo. La scelta della location mi portava fuori dalla mia comfort zone, in uno spazio che è lontano dalla mia creatività, e con il rischio vicinissimo di far diventare tutto molto banale, già visto e datato.
La squadra ancora una volta si è dimostrata fondamentale, e quando il tempo stringe la cosa migliore che puoi fare è una sola: mettere insieme il migliore team possibile, i professionisti più competenti, esperti e capaci, perché sai che devi andare sul sicuro e puoi rischiare poco. Per fortuna gli sposi in questo caso non hanno posto grossi limiti di budget, così ogni passaggio smarcato ci ha portato molto più facilmente vicini al successo. Quello che posso dire ad oggi è che anche un matrimonio con questo grado di complessità può essere organizzato in 3 mesi, purché si abbiano alcuni elementi chiave: pochi limiti di budget, grande fiducia nei professionisti ingaggiati, idee molto chiare, rapidità nei feedback e flessibilità nella data.
In più, c'è da considerare che la tempistica dei 3 mesi è stata sostenibile perché gli sposi volevano sposarsi a marzo per volare poi in Giappone a vedere i ciliegi in fiore: questo ha reso tutta l'organizzazione più snella, perché marzo è ancora considerato bassa stagione (nonostante le temperature ottimali di quest'anno) e i fornitori hanno con molta probabilità ancora la data libera. La stessa location in altri mesi, ad esempio, avrebbe avuto più di un matrimonio nella stessa giornata (pratica che onestamente non adoro), per non parlare della difficoltà di trovare disponibilità di sabato o di riuscire a lavorare bene sul progetto. Se Giulia mi avesse contattato a giugno per un matrimonio a settembre (dello stesso anno), avrei declinato.
Questo per dire che organizzare un matrimonio in 3 mesi è possibile ma non è una scelta che consiglio a chiunque. Tu come ti sentiresti all'idea di arrivare all'altare tra poche settimane e tutto ancora da fare?
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Elisabetta Bilei
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