Doveva essere altrove, in un altro anno: molte cose dovevano essere diverse nel programma iniziale di Francesca e Alberto, ma la cosa più bella è che nonostante tutto per loro sia andata meglio così, sia stato davvero come doveva essere.

Schivi e riservati, volevano un matrimonio che avesse la loro classe e delicatezza, restando minimale, luminoso e pulito.

II progetto per me era chiaro, e questa nuova location si dimostrava perfetta per raggiungere il loro sogno: l’aggiunta di drappi cadenti al ricevimento era funzionale a ingentilire la sala, adattarla al loro sogno e rendere quell’esperienza davvero speciale per i loro ospiti. Nessuno lo aveva mai fatto lì, ma sapevo che avrebbe funzionato.

Non abbiamo lasciato nulla al caso, senza per questo essere accostati con una visione sfarzosa dell’evento. La loro impronta si respirava in ogni situazione: la sfida, per me, era avere in quella stessa location due matrimoni a distanza di 15 giorni, con due coppie completamente diverse, e per questo rendere emozioni e atmosfere differenti.

Tutti i fornitori coinvolti hanno messo la propria impronta stilistica nei matrimoni realizzati qui e, con la mia regia, nessun dettaglio è risultato simile all’altro.

Ogni cosa al suo posto, al posto giusto per ogni coppia.