La prima volta che ho pensato di fare un mio shooting fotografico me la ricordo benissimo. È stato un autentico disastro, eppure mi è servito tantissimo!
Venivo dal mondo della comunicazione e del marketing, avrei dovuto sapere tutto (o molto) su come gestire un servizio fotografico, eppure farlo per se rispetto che farlo per un cliente è tutta un’altra faccenda.
L’idea poteva anche esserci, ma quello che mancava era la visione. Che scopo aveva quello shooting? Cosa volevo raccontare di funzionale per me?
Dopo quello shooting ho imparato a fare meglio una lista della spesa ragionata e anche un documento di briefing con indicativamente le scene, momento dopo momento, che non possono mancare, oltre che a coordinare l’ordine di scatto. Gli shooting successivi sono sempre stati fantastici, per fortuna e per competenza delle persone coinvolte!
L’altro giorno ho letto il post di una wedding planner che con molta fierezza diceva che lei non faceva shooting e tutto ciò che pubblicava era suo e reale. Sulla proprietà non ho niente da dire, ma gli shooting invece secondo me servono. Io sono in una fase in cui ne faccio in modo molto oculato, perché richiedono molte energie e impegno, quindi tendo a farne non più di uno all’anno, finora è un appuntamento che non ho mai mancato. Ecco 3 cose che trovo sempre utili di un inspiration shooting:
E tu cosa ne pensi degli shooting? Li trovi utili oppure un contenuto poco interessante? Cosa ti piace e cosa no di uno shooting?
Un Giorno Su Misura offre servizi di wedding planning e organizza matrimoni sartoriali a Venezia, Padova, Treviso e ovunque vogliate.
Elisabetta Bilei
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